L’artrosi di ginocchio (gonartrosi) è la forma più frequente di artrosi.
Si presenta con una frequenza  3 volte superiore alla coxartrosi.
L’incidenza aumenta con l’età, tra i 60-70 anni è tra il 20 e 30%, oltre gli 80 anni è tra 40 e 50%.
Nei 2/3 dei casi colpisce tutte e due le ginocchia
Il 5% delle persone  tra i 35 e 54 anni presentano dei segni di gonartrosi visibili alla radiografia (a causa di pregressi traumi, sovrappeso , patologie cartilaginee, malattie reumatiche).

Sintomi

I sintomi tipici sono di tipo meccanico: il dolore si aggrava dopo uno sforzo e si calma con il riposo, limita la flessione e l’estensione del ginocchio, si accompagna frequentemente al gonfiore del ginocchio nelle fasi acute; è particolarmente vivace in caso di marce prolungate, passeggiate su terreni accidentati o nella discesa delle scale, può accompagnarsi ad una sensazione di rigidità mattutina.

Le cause dell’artrosi di ginocchio

La gonartrosi può essere primitiva (vuol dire senza causa evidente solitamente legata all’invecchiamento) o secondaria a una causa spesso traumatica come una distorsione di ginocchio una distrazione legamentosa, una lesione meniscale o una frattura.

L’artrosi primitiva di ginocchio compare senza una causa apparente; ma sicuramente alcuni fattori favorizzanti sono tipici:

  • età superiore ai 50 anni
  • sesso femminile
  • obesità o sovrappeso importante
  • un anomalia dell’asse degli arti inferiori (ginocchio varo o valgo)

Profilo evolutivo dell’artrosi di ginocchio: l’artrosi può rapidamente distruttiva, caratterizzata da una sinovite ed al consumo rapido della cartilagine (ravvisabile dalle radiografie seriate), questo tipo di artrosi porta velocemente ad una sostituzione protesica. Più frequentemente l’artrosi evolve in modo lento e progressivo intervallando periodi di crisi a momenti di quiete; in questi casi i trattamenti medicali e funzionali hanno molto spazio d’azione, la sostituzione protesica può essere procrastinata per molti anni.

La lesione meniscale

Una lesione meniscale in un paziente giovane può essere più tardi causa di artrosi del ginocchio soprattutto se il paziente ha subito un intervento di  meniscectomia  totale e e ancora di più se si aggiunge un’anomalia degli assi degli arti inferiori. Per questa ragione la chirurgia delle lesioni meniscali si è trasformata in questi ultimi anni:

È raro ormai che un chirurgo rimuova tutto un menisco di cui  spesso una buona parte è in buona salute , ci si limiterà a regolarizzare il menisco danneggiato lasciando il più possibile  la parte sana, questo intervento è reso possibile attraverso tecniche minimamente invasive come l’artroscopia . Tuttavia un osteoartrite femoro-tibiale a volte può verificarsi, a lungo termine, anche dopo la rimozione parziale di un menisco. L’indicazione per l’ablazione chirurgica meniscale deve essere sempre considerata con attenzione particolare nel paziente di più di 60 anni e deve essere sempre inquadrata in un contesto generale : un ginocchio artrosico può non avere un beneficio completo in termini di risoluzione del dolore dopo meniscectomie aggressive. Pertanto le tecniche artroscopiche permettono di rimuovere solo le parti non più funzionali lasciando integri i residui meniscali funzionanti.

 

Trattamento

Non esiste una cura efficace che possa portare ad una guarigione completa per l’artrosi.

Ci sono molteplici accorgimenti che possono aiutare a ridurre il dolore , il disconfort funzionale e i versamenti intrarticolari :

  • Utilizzare un bastone nei casi di crisi per mettere a riposo il ginocchio
  • Calo ponderale
  • Praticare attività fisica regolare: marcia moderata, bicicletta (o cyclette), nuoto.

Vi sono comunque numerosi farmaci che permettono di calmare il dolore e l’infiammazione come i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) e il paracetamolo che attualmente sono i da considerarsi farmaci di prima scelta.

Farmaci adiuvanti per la protezione della cartilagine quali  glucosamina, condroitina o infiltrazioni intrarticolari di acido ialuronico che possono alleviare i sintomi per un periodo di tempo più o meno prolungato.

Infiltrazioni intraarticolari di corticosteroidi a lunga durata di azione: indicati in caso di fase infiammatoria non controllabile con i farmaci.

Le iniezioni di acido ialuronico (visco- supplementazione) :

L’acido ialuronico è un componente usuale del liquido sinoviale articolare , che permette alla cartilagine del ginocchio di mantenere le proprietà meccaniche e la sua qualità . Se vi è artrosi del ginocchio e degrado della cartilagine il liquido sinoviale perde le sue proprietà di viscosità ed elasticità , la cartilagine è meno “lubrificata” e l’osteoartrite peggiora causando dolore al ginocchio e la compromissione funzionale . Le infiltrazioni di acido ialuronico nel ginocchio possono migliorare in modo significativo il liquido sinoviale, il ginocchio si presenterà molto meglio in termini di dolore e di mobilità.

Il miglioramento si verifica entro poche settimane e può durare in media 12 mesi .

Indossando plantari ortopedici

L’utilizzo di plantari ortopedici ha lo scopo di ridurre lo stress di carico sul ginocchio e di spostare selettivamente la forza di spinta sul compartimento sano variando la pressione del piede sul terreno, riducendo così il dolore.

Ginocchiere

Ci sono diversi tipi di ginocchio: pastiglie ginocchio unico, tessuto elastico, senza rinforzare l’effetto benefico di che è legata ad un aumento locale di calore e ad una migliore sensazione del suo camminare ginocchio. Il ginocchio con supporto laterale rigido o flessibile e articolato, che servono a tenere il ginocchio lateralmente quando c’è una lassità e deformazione laterale dovuta all’usura della cartilagine; ginocchiere cui barre di metallo correttive con lato cerniera volto a correggere la distorsione del ginocchio artrosico .

Osteotomia tibiale.

L’osteotomia tibiale è un intervento chirurgico che si propone di trattare in maniera conservativa l’articolazione del ginocchio quando c’è una deformazione assiale dello stesso. Consiste nel creare una “frattura” chirurgica nella porzione prossimale (più vicino all’articolazione) della tibia; aprendo a libro questa frattura o sottraendo un cuneo osseo si corregge l’asse dell’arto inferiore. Correggendo l’asse si modifica in modo positivo il carico sulla cartilagine, se non particolarmente compromessa vi è un notevole miglioramento della sintomatologia. Rappresenta una valida opzione per i pazienti più giovani affetti da deviazioni in varo-valgo.

La protesi di ginocchio

Esistono molteplici artroprotesi di ginocchio adatte ad ogni tipo di ginocchio e patologia, il vostro chirurgo farà la scelta più opportuna.

L’artroprotesi totale permette di ottenere risultati molto soddisfacenti facendo sparire il dolore, ridona mobilità al ginocchio (estensione complete e flessione anche oltre i 120°), di deambulare senza ausili in generale di migliorare la qualità della vita dei pazienti nel 90/95% dei casi. Il 5/10% dei pazienti possono avere dei risultati meno soddisfacenti mantenendo in parte il dolore e limitazione funzionale.

L’ottenimento di dati soddisfacenti non è immediato, il post-operatorio è più lungo rispetto a quello dell’anca e necessita una partecipazione attiva del paziente. Il paziente dovrà deambulare con due bastoni canadesi per 30/40 giorni dopo l’intervento chirurgico. Il gonfiore e il dolore spariscono mediamente nell’arco di 3 mesi, ma il risultato definitivo si avrà solo dopo 12 mesi.

Le artroprotesi utilizzate attualmente hanno un’aspettativa di vita di circa 20 anni, se la protesi dovrà essere sostituità l’intervento sarà possibile ma presenta maggiori difficoltà.